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venerdì 1 novembre 2013

meBOOK

Tra le varie manie ed ossessioni che ci appartengono c'è quella del riutilizzo della carta. Questo ci porta ad avere cassetti pieni di ritagli di fogli ma soprattutto a dover trovare un modo per riutilizzali. Niente di più ovvio: un quaderno.


Abbiamo preso questi ritagli quadrati.


Per la copertina del quaderno avevamo dei fogli di polipropilene alveolare colorato.


Abbiamo bucato i fogli al centro di uno dei lati.



Abbiamo disegnato la sagoma del foglio sulle lastre per la copertina e poi tagliato i due quadrati necessari.



Sempre usando il foglio bianco come sagoma, abbiamo disegnato dei cerchi nel punto preciso da bucare.



Abbiamo composto il sandwich copertina\fogli\copertina.


Per tenere insieme i pezzi abbiamo usato uno spago da cucina.


Ed ecco un quaderno fatto n casa.


gialloverderosa

martedì 27 agosto 2013

Il Mulino salvadanaio

Tra poco ripartiremo per un nuovo viaggio e anche se non fosse abbiamo bisogno di un posto dove raccogliere le monetine che ci avanzano ogni giorno e non perderle tra i cuscini del divano, ci serve un salvadanaio! Faremo un salvadanaio ispirato ai mulini a vento della Grecia!

Cosa ci serve:
Un contenitore cilindrico di metallo
cartoncino di carta
colla a caldo
nastro adesivo
matita e forbici
stoffa colorata
cartoncino più spesso
stecchette in legno spessore 5 mm


  Cominciamo disegnando sul cartoncino bianco un rettangolo lungo quanto il perimetro del barattolo di alluminio così da ricoprirlo, lo fissiamo con del nastro adesivo.



Sempre con il cartoncino ritagliamo un cono molto basso che faccia da tetto al nostro mulino.




Con della stoffa color azzurro lo rivestiamo all'esterno fissandolo con delle puntine di colla a caldo.



nella parte interna facciamo un altro cono piu piccolo da coprire la stoffa in eccesso


Con le stecchette di legno realizziamo una X larga 27 cm e con il toulle facciamo 4 triangolini da incollare dietro le stecchette stile bandierine.


Basta sollevare il tetto e buttare dentro tutte le monetine, ecco i nostri mulini completati!





martedì 18 dicembre 2012

scapbook

Fuori fa freddo, addosso abbiamo il pigiama da questa mattina ancora impataccato di latte caffè e zabaione, fuori fa freddo l'ho detto? si molto , quindi non ci resta che farci una densa cioccolata calda e ritagliare fotografie per il nostro Scrapbook! Lo Scrapbooking che sta andando di moda nell'ultimo periodo non è altro che mettere insieme vari pezzi e incollarli, appiccicarli,lasciarli sparsi dentro un album, come si facevano alle medie con i diari scolastici o diari personali,è esattamente quello.
Ma non vogliamo un album già bello fatto quindi prepariamolo noi!
Ci servono i sacchetti per la raccolta differenziata della carta che ritaglieremo in quadrati da 20 cm di lato
ora incolliamo due pagine alla volta con lo scotch,poi tutte insieme.
Usiamo qualsiasi cosa ci possa tornare utile per arricchire ogni singola pagina,
meglio se immagini, colori che rimandino a quel ricordo, o biglietti dei musei, mappe della metro,
scontrini...qualsiasi cosa vi appartenga!! 
Buon scrapbooking!










giovedì 21 giugno 2012

paper wallet

Seguendo queste semplici dritte siamo è possibile realizzare un portafoglio di carta che passa inosservato quando andiamo in giro nelle grandi metropoli, attenti però a non scambiarlo per una cartaccia e buttarlo via!





gialloverderosa

mercoledì 20 giugno 2012

Riciclare una vecchia stampante

Tutto inizia in una notte buia e tempestosa. Il cielo irascibile stava scaricando tutta la sua forza sopra la mia testa, nel mio percorso verso casa.
D'improvviso, in un angolo buio di una strada, accanto a un cassonetto, trovo lei. Triste e abbandonata.
Probabilmente malata.
Senza pensarci troppo su la prendo e me la porto a casa.

Non abbandonate le stampanti in autostrada, bastardi!

La HP 1315 All in One, stampante e scanner, sarebbe diventata ben presto una delle mie compagne preferite, durante i miei attacchi d'arte. Non sapevo come, ma così sarebbe stato.

Una volta al caldo della mia dimora aprii un noto social network in perdita e comparse l'ennesimo post di questo blog. Tutto molto bello. Ma anche tutto molto inutile per chi, come me, ha la capacità di disegnare pari a quella di una piastrella scheggiata. Un cerchio e una patata sono la stessa cosa, sulla punta della mia matita.
Forse è anche per questo che mia mamma mi regalava i quaderni con le figure già fatte, solo da colorare.

Ad ogni modo, volendo porre fine a questa straziante inabilità, ben presto arrivò l'idea: quella stampante doveva diventare il mio piano da ricalco.


Constatato che il paziente era effettivamente irrecuperabile, ho staccato la spina (molto importante) e proceduto col disassemblaggio, integrandolo col protocollo preventivo "Nonbuttiamovianulla 3.5".

Seguitemi in questa fantastica avventura!

Occorrente:
-una stampante multifunzione o uno scanner denigrati
-un portalampada di QUESTO TIPO , ovvero con la linguetta per poterlo fissare con una vite
-una vite da legno che entri nel buco della linguetta sopra citata e la tenga stretta stretta; oppure una vite con dado e rondella con le stesse caratteristiche appena descritte
-una spina qualsivoglia
-die pezzi di cavo bipolare (due fili) o tripolare (tre fili), tanto è uguale.
-un interruttore di QUESTO TIPO
-una lampada a risparmio energetico

Innanzi tutto togliamo, se presenti, le cartucce esauste. Queste, se non secche (controllate poggiando la testina su un pezzo di scottex), si possono rivendere facilmente su eBay (tra l'altro con un discreto successo).

Successivamente si può tranquillamente cominciare a smontare la stampante. Questa fase non è troppo complicata, ma ci vuole metodo ed un set di cacciaviti di varie dimensioni*. Il Metodo Stravinskj , in genere molto utile anche per i collaudi, in questo caso spesso fallisce.

Alla fine si dovrebbe rimanere con DUE parti molto utili:

1-IL TELAIO
...e questo è solo l'inizio

2-L'ELETTRONICA
Le schede di controllo sono spesso ricche di componenti da poter recuperare (trasformatori, condensatori, connettori...), i motorini elettrici sono belli da far ruotare vorticosamente, il meccanismo di stampa io l'ho tenuto buono per un altro progetto, nel quale coinvolgerò il mio cane.

Top tip: quando recuperate il telaio prendete anche le viti che tengono assieme le varie parti. Questo per poter mantenere la solidità della struttura, una volta finito il progetto.

Che il telaio abbia una, due o cento parti non è importante. L'importante è che il vetro sia separabile da tutto il resto.

Per lo scanner (che funziona grazie ad una lucina mobile), esistono due tipi di illuminazioni: al neon o a led. Quella al neon presenta un trasformatore che innalza la tensione, quindi se lo recuperate stateci attenti. Per quella a led tutto è molto più bello e semplice: essendo led RGB potete tenerli da parte e stupire i vostri amici facendo QUESTO. Ovviamente io questa cosa l'ho saputa dopo e stupidamente ho smembrato la circuiteria a monte.

Torniamo a noi.

Con un seghetto alternativo (e aiutati da un adulto) dovremo praticare delle aperture il più ampie possibili sulla parte del telaio che andrà subito sotto al vetro, senza compromettere la stabilità della struttura. Ovvero, fate un buco grosso ma alla fine tutto deve tenersi assieme da solo: non spaccate tutto.

Ora prendiamo la spina e colleghiamola al cavo aiutandoci col seguente tutorial. Se il cavo è bipolare, da qui in poi ignorate la sua doppia personalità assieme a tutto ciò che concerne al connettore centrale (ovvero il cavo di terra: quello marrone).



Poi colleghiamo i due pezzi di cavo con quest'altro tutorial:


ed infine il portalampada


Avvitiamo il portalampada ad un punto solido del telaio, la lampadina a risparmio  (perché oggi à già caldo di suo, e se possiamo abbassare di qualche grado la temperatura della strumentazione di certo non ci lamentiamo)... et voilà! Questo è quello che dovreste ritrovarvi:


Il pezzo intermedio del mio telaio, trattato a dovere
I collegamenti necessari. Invertire i poli non migliora o peggiora la vostra condizione, al contrario dei film


Fate un buco sul retro della stampante per far passare il cavo della corrente (o usate quello che c'è già, se ha la giusta dimensione) e richiudete il tutto, ed ecco il risultato.

Il risultato finale, degno dei peggiori malfattori

Come potete vedere la cavità interna della stampante, una volta popolata da meccanismi e inchiostro, può essere usata per riporre alcuni strumenti.
Da oggi potete anche voi, macachi delle proporzioni, potrete disegnare e colorare forme umane! Ed il bello è che nessuno potrà mai conoscere il vostro terribile segreto.

HAHAHA! Da oggi il mondo dell' arte è MIO!!!

Il progetto può essere (e probabilmente sarà) migliorato, aggiungendo lampade per diffondere meglio la luce, e/o scartavetrando un poco il vetro rendendolo opaco. Oppure cercando di integrare l'elettronica della stampante con l'accensione/spegnimento delle luci. Ad ogni modo già così si hanno risultati più che accettabili, utili a far colpo sulla vostra nuova fiamma.

Elefante Elegante, acquerello su maledetto F4.


Cordialità.



*A meno che non si tratti di una stampante molto vecchia: a volte con quelle c'è da impazzire. In una vecchia Epson trovai una piastrina che alloggiava una scheda grande e pesante tanto quanto mezza banconota fissata con 8 (OTTO) viti di cui solo tre accessibili senza smontare prima tutto il resto. In tal caso, serve pazienza.

PaoloSeri for Gialloverderosa

domenica 17 giugno 2012

annaffiatoio porta fiori

Girando per il Brico in cerca di cose che non c'entrano nulla:
Abbiamo scelto un annaffiatoio.Con il taglierino o con un bel coltello abbiamo allargato il buco superiore e lo abbiamo ricoperto con la colla a caldo con dei pezzetti di raso colorati in modo da addolcire il bordo che altrimenti sarebbe un po' tagliente.
Da alcuni giornali abbiamo tagliato pezzi di verde a forma di foglie o fili d'erba e con la colla li abbiamo attaccati al bordo inferiore dell'annaffiatoio aggiungendo anche  fiorellini di stoffa quà e là.

 E con qualche fiorellino di stoffa o vero il nostro annaffiatoio vaso è pronto!


Gialloverderosa